Anche quest’anno, faremo festa per la Madonna di Santa Panagia, o come nella forma greca “Panaghia”. In effetti quest’ultima nomenclatura è quella che ci richiama allo stile del cristiano: Maria la Santa tutta Santa, che guida e accompagna i suoi figli alla santità. Maria non trattiene qeuesto dono per se, qualcosa da nascondere, ma da diffondere ed annunciare, non per vanto ma per partecipare con altri i doni di Dio.
Quello della santità è pure il tema che in questo anno pastorale stiamo cercando di approfondire, in attesa del corpo di Santa Lucia a dicembre prossimo.
Intanto in questi giorni chiediamo ed affidiamo a Maria le nostre famiglie, i giovani e gli anziani, i tanti lavoratori che purtroppo, per “alcune fatalità”, sono vittime di infortuni o addirittura tragedie mortali… ma non si può morire di lavoro. Non possiamo neppure dimenticare le guerre … poco più in la’ del muro di cinta delle nostre case o, quelle in Medio Oriente… e le tante altre sparse nel mondo, non meno drammatiche. Attualmente nel mondo ci sono trentuno conflitti bellici, ventitré le situazioni di crisi – politiche, economiche, sociali, etniche… Maria ed Figlio suo Gesù chiamano ciascuno di noi alla vita, a viverla con attenzione ed impegno, dignità e competenza, anche cura per noi e per custodire e migliorare la nostra casa comune, affinchè la possiamo consegnare alle generazioni future.
Tante sarebbero le richieste, intanto mettiamoci in ascolto della Parola di Dio, che Lei per prima ha accolto e pronunciato il suo Si. Si alla vita, si al compito genitoriale, si a custodire il Figlio ed aiutarlo a crescere… Si anche sotto la Croce dove accoglierà non solo il discepolo, ma anche noi nella sua infinità maternità per generarci alla nuova vita.
Riconoscere Maria la “pan-aghia”, la “Tutta Santa”, non per mero devozionismo, accendere una candelina in più credendo di metterci con la coscienza apposto, ma impegno e partecipazione alla vita divina, al desiderio di felicità, non solo personale, ma collettiva, capaci di compiere il bene e evitare il male, attenti ai segni dei tempi nella storia in cui ci veniamo a trovare, per evangelizzare il mondo e gli ambineti – evengelizzazione non significa proselitismo – ma annuncio di una vita migliore, libera, dedizione, cura e cuore nelle cose che si fanno, per cui ci si impegna per scelta e/o servizio, attenti e tolleranti con gli altri, – non siamo isole – condivisione e collaborazione ci conduce alla partecipazione e alla vita attiva e democracita della e nella propria città, nel proprio ambiente di lavoro, nel tempo libero, nella comunità ecclesiale, … per costruire insieme un mondo migliore o, guardando con gli occhi di Maria, rendere credibile e visibile, in questo tempo, il Regno di Dio.
Chiudo con due citazioni, visto l’anno che ci invita alla santità. Prendo spunto da due amici un po’ speciali: San Giovanni Bosco: “…Essere buoni cittadini e bravi cristiani“; e l’altra di padre Pino Puglisi (3P): “Se ognuno di noi fa qualcosa, allora possiamo fare molto“.
Buona festa a tutti.